La Barrique

Come ho già accennato nei giorni scorsi, sono un'amante del buon vino ma non una sommelier. Ho deciso quindi di imparare pian piano a capirne qualcosa in più, insieme a voi. In questa sezione "Piccolo manuale del sommelier" inserirò poco per volta nozioni utili e semplici che ci introducano sempre più in profondità attraverso la conoscenza del vino.
Non procederò con ordine, ma toccando di volta in volta argomenti legati al mondo del vino (prometto di non andare fuori tema) che stimolano la mia curiosità.
Cominciamo con la barrique. Di che si tratta esattamente? In origine era una unità di misura di volume francese corrispondente a circa 225 litri, corrisponde infatti ad' un recipiente di legno di quercia che contiene circa 225 litri di vino. Teoricamente, solo i vini di un certo pregio possono essere conservati e invecchiati in barrique, mentre i vini di qualità inferiore vengono tenuti in recipienti più grandi. Dico "teoricamente" perchè secondo me qualche furbetto che barrica vini da niente, coprendone in questo modo il sapore mediocre, in giro c'è. Eccome se c'è. Il fatto è che soltanto i vini di una certa importanza traggono realmente vantaggio dal passaggio in barrique.
La barrique modifica le caratteristiche organolettiche del vino, il legno di quercia infatti gli dona un gusto particolare che incontra i favori di un vasto pubblico. Proprio per questo al giorno d'oggi la barrique non è più considerata soltanto un contenitore, ma il metodo privilegiato per affinare i vini importanti. Se una volta si utilizzavano legni della zona di coltivazione, adesso è nato un vero e proprio mercato di esportazione delle botti. Il legno più richiesto proviene da foreste francesi: legno dell'Allier per i vini e del Limousin soprattutto per i distillati.

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